Un nemico silenzioso: il monossido di carbonio
L'esperienza di due anni di pandemia da Sars-CoV2 ha dimostrato quanto i nemici più insidiosi siano quelli che non si vedono, perché rendono difficile la prevenzione e non palesano la propria esistenza finché i danni che causano non li rendono evidenti. In caso di incendio, per via della loro spettacolarità, ad attirare l'attenzione sono le fiamme e i fumi neri, ma c'è un altro pericolo che agisce indisturbato: il monossido di carbonio. Questo gas si distingue per essere inodore, incolore, insapore, praticamente denso come l'aria e altamente esiziale. Chiunque lo respiri, infatti, non accorgendosi della sua ingestione accidentale, ne può incamerare quantità così elevate da compromettere l’apparato respiratorio e quello cardio circolatorio, il gas sposta l'ossigeno nel sangue e priva gli organi vitali dell'ossigeno il che può portare a lesioni o addirittura alla morte. La sua formula chimica è CO, ciò significa che la sua molecola è formata da un atomo di carbonio e uno di ossigeno legati con triplo legame. Questa molecola è in grado di unirsi saldamente allo ione del ferro nell'emoglobina, in modo molto più stabile dell'ossigeno, ostacolandone di fatto il normale trasporto nel sangue. Per la sua pericolosità e diffusione in società, è più che mai necessario riconoscere i prodromi di un avvelenamento da CO. Il monossido è un gas di scarto di attività quotidiane e frequenti, il che lo rende un nemico molto pericoloso, temibile e “comune”. Questo rappresenta una preoccupazione per quegli elettrodomestici che bruciano carburante, come gas naturale o petrolio. Precisamente, il monossido viene prodotto quando vi è una combustione incompleta del carburante, quando il bruciatore non è regolato correttamente e / o l'apparecchio non funziona correttamente. È uno dei comuni inquinanti della combustione, insieme al biossido di azoto e all'anidride solforosa.
L'esposizione al monossido di carbonio può provocare perdita di coscienza e morte. Diventa quindi fondamentale riconoscere le avvisaglie di malessere che questo silenzioso gas provoca: mal di testa, vertigini, debolezza, nausea, vomito, dolori al petto e stato confusionale sono solo alcuni sintomi che possono emergere a causa di un’esposizione prolungata al gas protagonista di questo articolo. È importante ricordare che ci sono dei momenti caratterizzati da una perdita di coscienza naturale, sonno o stato di ebrezza, per esempio, in cui non si avvertono sintomi, motivo per il quale il monossido di carbonio diventa davvero infido e letale. La prevenzione, anche in questo caso, è la prima protezione e si declina in maniera duplice: accortezza individuale e sistemi di monitoraggio appositi. Ai singoli individui si raccomanda di non usare mai il forno a gas e i fornelli per riscaldare la casa e di non lasciare le auto accese in spazi ristretti o vicino finestre aperte . Per quanto riguarda un'azione più organizzata, sistematica ed efficiente, per scongiurare certi pericoli bisogna impostare una strategia che ruota su 3 punti cardine: – rilevatori di CO; – aerazione degli ambienti; – verifica dell’impiantistica dell’edificio.
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